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MotoGP, quei vantaggi concessi ad Aprilia e KTM di cui nessuno parla

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Le schermaglie al centro dell’attenzione sono sempre quelle tra i ‘top-team’, ma non bisogna dimenticarsi dei privilegi di cui godono le ultime arrivate Aprilia e KTM in MotoGP: ecco quali sono

Honda la fa “da padre e padrone” con la Dorna? Ducati aiutate nei regolamenti? Yamaha e Valentino Rossi che godono di un occhio di privilegio in MotoGP? Ma quali favoritismi ai ‘top-team’, qui le vere favorite sono quelle di cui nessuno parla e che tutti dimenticano: Aprilia e KTM! I due costruttori italiano e austriaco, tra gli ultimi arrivati nella classe regina in questi anni, rientrano per la precisione alla voce “squadre di concessione”, una categoria introdotta nella primavera del 2015 dalla Commissione Gran Premi e dalla MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers’ Association) e che permette di usufruire di alcuni vantaggi rispetto alla concorrenza: sviluppo del motore che non viene “congelato” a inizio stagione e può proseguire senza limitazioni, nove motori a disposizione anziché sette e cinque test annuali in più oltre ai quattro previsti dall’IRTA per tutti. Le agevolazioni sono state decise per aiutare la crescita del livello di competitività di tutte le case della ‘top-class’, a cominciare da Ducati e Suzuki le quali, all’epoca della nascita di queste concessioni, erano le scuderie che non avevano vinto nemmeno una gara in condizioni di asciutto (quindi tipiche, o “normali”) durante i tre precedenti campionati 2013, 2014 e 2015.

KTM E APRILIA UNICHE “SQUADRE CONCESSIONE” 2017 – Ad oggi nel 2017 sono rimaste le sole Aprilia e KTM a poter sfruttare queste disposizioni, dopo che le altre due prima citate hanno raggiunto il limite massimo di 6 punti nella speciale classifica che calcola chi ha diritto di restare nella categoria “squadre di concessione”, ovvero 1 punto per un 3° posto, 2 punti per un 2° posto e 3 punti per una vittoria in condizioni di asciutto: Ducati, nel 2015, e Suzuki, l’anno scorso, hanno totalizzato troppi punti tra podi e vittorie per continuare a godere dei benefici. Aprilia, invece, dal suo ritorno in MotoGP nel 2015 non ha mai raggiunto i primi tre posti in graduatoria, mentre KTM è al suo primo anno nella ‘classe regina’ e il rendimento non sembra in grado di raggiungere il vertice entro la fine della stagione; motivi per cui molto probabilmente anche nel 2018 avremo ancora una situazione vantaggiosa per questi due team che devono lavorare molto alla crescita dei propri prototipi, e L’ingegnere KTM Kurt Trieb, con un sorriso malizioso sul volto, non nasconde di aspettarselo. La casa austriaca poi, quale unica nuova arrivata, gode anche del permesso di provare un numero illimitato di soluzioni aerodinamiche.

EFFICACIA DA RIVEDERE: PER SUZUKI ARMA A DOPPIO TAGLIO – Questa notevole differenza di trattamento, aveva scatenato non poche polemiche quando riguardò la Ducati e il suo tentativo di ritornare vincente, salvo poi finire nel dimenticatoio quando la ‘Rossa’ superò i 6 punti con Dovizioso e Iannone e tornò a giocarsela alla pari. Ma oggi è forse il caso di riaprire la questione, per discutere della sua effettiva validità; se è vero infatti che per Borgo Panigale è stata un’ottima spinta verso i progressi della Desmosedici, è altrettanto vero che per Suzuki si sta rivelando un’arma a doppio taglio: Vinales nel 2016 ha avuto con la GSX-R un rendimento che la faceva sembrare una moto da prime posizioni, ma ora invece Iannone e Rins sono in difficoltà in tutti i GP, e avrebbero forse ancora bisogno di qualche concessione del regolamento.

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